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Adozioni, quei figli che arrivano da lontano e il lungo "calvario" prima di accoglierli

Fonte : repubblica.it

Non lasciate morire l'adozione internazionale

I segnali c'erano da molto tempo, ma il rapporto del Cea, il Coordinamento Enti Autorizzati, conferma quanto da tempo dicono i numeri dei tribunali per i minori: l'adozione in Italia è in gravissima crisi. Le richieste di adozione calano di anno in anno, i paesi di provenienza dei bambini chiudono le porte, e la burocrazia italiana, così come l'assoluta mancanza di una "politica estera" in questo settore, contribuisce a peggiorare le cose. Ma il vero nodo oggi non sono più i tempi di attesa italiani per il decreto di idoneità: pur con tempi assurdi (dai 12 ai 24 mesi) quel decreto nel 98% dei casi arriva. No, tutto si blocca dopo il conferimento di un mandato all'ente: qui inizia una attesa drammatica, a volte surreale, tre, quattro, cinque anni, ma addirittura di più, prima di poter incontrare quel bimbo a cui si vogliono dare affetto, amore, benessere. Bambino che nel frattempo avrà perso anni preziosi in un istituto russo o cambogiano. Non è chiaro perc

La fine delle adozioni internazionali?

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Le adozioni internazionali sono destinate a estinguersi? L’allarme viene lanciato dalle organizzazioni di genitori adottivi e dagli enti autorizzati, a fronte di un calo costante, registrato negli ultimi anni, dei decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali per i minorenni alle coppie che vogliono adottare bambini stranieri. «Se continuerà questo trend - denuncia Marco Griffini, presidente dell’associazione Amici dei bambini - entro il 2020 non ci saranno più adozioni internazionali». Ma cosa sta succedendo nel mondo delle adozioni? Perché si è arrivati a un calo drastico dei decreti che sono, a tutti gli effetti, il via libera all’adozione internazionale? PIÙ BAMBINI, MENO IDONEITÀ Nei primi sei mesi del 2011, secondo i dati semestrali forniti dalla Commissione per le adozioni internazionali, sono state 1.641 le coppie italiane che hanno realizzato un’adozione, 223 in più dello stesso periodo del 2010 e 173 in più rispetto al 2009. La regione italiana che ha adottato di più è

In India muore un bimbo ogni 20 secondi

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In India ogni 20 secondi muore un bambino, a causa di malattie facilmente curabili come la dissenteria e polmonite. E' il dato scioccante denunciato da Save the Children in occasione del lancio di una nuova campagna chiamata "No Child Born to Die" (Nessun bambino nasca per morire), presentata a New Delhi. L'organizzazione internazionale no profit ha lanciato un appello al governo indiano perche' spenda almeno il 5% del Pil per migliorare le cure e l'accesso alla sanita' per madri e bambini in modo da ridurre la mortalita' infantile. Secondo statistiche dell'associazione, ogni anno in India muoiono 1,73 milioni di bambini prima di raggiungere il quinto anno di età. "L'India ha il più alto tasso di mortalità infantile al mondo. E' importante che la società civile si mobiliti per chiedere che nella prossima Legge finanziaria vengano allocate più risorse. In Paesi come il Nepal e Bangladesh una spesa pubblica maggiore per i servizi

Adozioni internazionali: i costi palesi e quelli nascosti

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PISA. Adottare un bimbo straniero è una scelta coraggiosa: non solo perché i tempi spesso sono lunghi, ma anche perché quello dell’adozione internazionale è un percorso decisamente costoso. Siamo andati a indagare tra i costi palesi (non sempre aggiornati), così come indicati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, e quelli nascosti, che – aggiunti ai primi – rendono l’adozione di un bambino straniero un’operazione da mutuo. La Commissione per le Adozioni Internazionali - La Commissione è l’autorità che garantisce che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale: oltre a collaborare con gli stati esteri per l’attuazione delle convenzioni in materia di adozione, essa ha il compito di curare la pubblicazione e la tenuta dell’albo degli enti autorizzati, di controllare il loro operato e di raccogl

Alluvioni, Thailandia e Vietnam in ginocchio

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Continua l’emergenza alluvioni nel Sud Est asiatico. Da settimane nella capitale thailandese (12 milioni di abitanti) è massima allerta anche se, nelle zone più centrali, le inondazioni ancora non sono arrivate. In totale in Thailandia le inondazioni hanno fatto 500 morti, 110 mila sfollati, 650 mila persone senza lavoro e danni per miliardi di euro. E non mancano le polemiche, con possibili ripercussioni sul governo di Yingluck Shinawatra. Intanto nel vicino Vietnam la piena del Mekong ha inondato più di 126 mila abitazioni e ha fatto 78 vittime. Di queste, secondo l’Unicef 65 sono bambini. Fonte : http://city.corriere.it

ADOZIONI. CAI : +15% di accoglienze nel 2011

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Positivo il rapporto semestrale pubblicato dalla Commissione. Ecco l'identikit del sistema Si profila un altro anno positivo per le adozioni internazionali: la Commissione Adozioni ha reso noti i nuovi dati relativi al primo semestre dell’anno 2011 che evidenziano, rispetto allo stesso periodo del 2010, un incremento del 15,2%, dei minori stranieri adottati. “Il monitoraggio del periodo gennaio-giugno 2011 conferma la solidità numerica delle adozioni internazionali in Italia sui livelli degli ultimi tre anni”, scrive la Cai nell’estratto del rapporto (che si completerà a chiusura d’anno, con maggiori dettagli sul fenomeno). “I dati contenuti in questo rapporto confermano che le autorizzazioni all’ingresso in Italia di minori stranieri a scopo adottivo superano stabilmente le 300 unità mensili”. Globalmente, le coppie che hanno realizzato un’adozione nel corso dei primi sei mesi del 2011 sono state 1.641, mentre nel primo semestre del 2010 erano state 1.418. La Lombardia si