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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

In India muore un bimbo ogni 20 secondi

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In India ogni 20 secondi muore un bambino, a causa di malattie facilmente curabili come la dissenteria e polmonite. E' il dato scioccante denunciato da Save the Children in occasione del lancio di una nuova campagna chiamata "No Child Born to Die" (Nessun bambino nasca per morire), presentata a New Delhi. L'organizzazione internazionale no profit ha lanciato un appello al governo indiano perche' spenda almeno il 5% del Pil per migliorare le cure e l'accesso alla sanita' per madri e bambini in modo da ridurre la mortalita' infantile. Secondo statistiche dell'associazione, ogni anno in India muoiono 1,73 milioni di bambini prima di raggiungere il quinto anno di età. "L'India ha il più alto tasso di mortalità infantile al mondo. E' importante che la società civile si mobiliti per chiedere che nella prossima Legge finanziaria vengano allocate più risorse. In Paesi come il Nepal e Bangladesh una spesa pubblica maggiore per i servizi

Adozioni internazionali: i costi palesi e quelli nascosti

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PISA. Adottare un bimbo straniero è una scelta coraggiosa: non solo perché i tempi spesso sono lunghi, ma anche perché quello dell’adozione internazionale è un percorso decisamente costoso. Siamo andati a indagare tra i costi palesi (non sempre aggiornati), così come indicati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, e quelli nascosti, che – aggiunti ai primi – rendono l’adozione di un bambino straniero un’operazione da mutuo. La Commissione per le Adozioni Internazionali - La Commissione è l’autorità che garantisce che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale: oltre a collaborare con gli stati esteri per l’attuazione delle convenzioni in materia di adozione, essa ha il compito di curare la pubblicazione e la tenuta dell’albo degli enti autorizzati, di controllare il loro operato e di raccogl

Alluvioni, Thailandia e Vietnam in ginocchio

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Continua l’emergenza alluvioni nel Sud Est asiatico. Da settimane nella capitale thailandese (12 milioni di abitanti) è massima allerta anche se, nelle zone più centrali, le inondazioni ancora non sono arrivate. In totale in Thailandia le inondazioni hanno fatto 500 morti, 110 mila sfollati, 650 mila persone senza lavoro e danni per miliardi di euro. E non mancano le polemiche, con possibili ripercussioni sul governo di Yingluck Shinawatra. Intanto nel vicino Vietnam la piena del Mekong ha inondato più di 126 mila abitazioni e ha fatto 78 vittime. Di queste, secondo l’Unicef 65 sono bambini. Fonte : http://city.corriere.it