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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

I Maoisti minacciano ripresa armi

I Maoisti nepalesi sono pronti ad imbracciare le armi. Lo ha detto alla stampa di Kathmandu Chakra Bahadur Thapa, uno dei leader del movimento guidato dall'ex primo ministro ed ex Primula Rossa dei ribelli Pushpa Kamal Dahal meglio noto con il nome di "Prachanda". L'annuncio è stato fatto durante una manifestazione di protesta dei maoisti a Banepa nel distretto di Kavre a 26 chilometri da Kathmandu, dove alcuni maoisti ieri sono stati assaliti e picchiati ed una sede del partito devastata da manifestanti infuriati contro le angherie dei giovani maoisti. Sagar, questo il nome di battaglia del leader maoista, ha detto che i suoi uomini hanno ancora le armi, non consegnate agli osservatori dell'ONU come d'accordo. Sagar ha anche avvisato il nuovo governo nepalese, nato dopo le dimissioni di Prachanda, di non prendere azioni contro i giovani maoisti, pena la guerra civile. I giovani del partito di Prachanda, durante le manifestazioni di oggi a Banepa, hanno preso

ADOZIONI. In Nepal non andrà nessun nuovo ente

Silenzio della Cai sulle nuove autorizzazioni, mentre Kathmandu fra tre giorni chiude la finestra per depositare le domande Adozioni in Nepal? Chi c'è, c'è e gli altri pazienza. Deve aver ragionato così la Commissione adozioni internazionali, scegliendo - nella riunione di giovedì 28 maggio - di non dare nessun segnale agli enti che a marzo, dopo due anni di blocco delle domande di estensione-paese, avevano chiesto l'autorizzazione ad operare in Nepal. Un silenzio che equivale a rinunciare al Paese, visto che l'8 giugno scadono i termini per presentare domanda di autorizzazione presso il governo di Kathmandu. «Rammarico» è espresso da Gianfranco Arnoletti, presidente del Cifa, uno degli enti che aveva fatto richiesta. «Si è persa un'opportunità, anche lo sviluppo è importante, non solo il mantenimento dell'acquisito. Il problema è che la Commissione dovrebbe aver presente queste scadenze, senza nemmeno che gli enti debbano fare pressioni». Anche Enzo B. aveva fa