ADOZIONI. In Nepal non andrà nessun nuovo ente

Silenzio della Cai sulle nuove autorizzazioni, mentre Kathmandu fra tre giorni chiude la finestra per depositare le domande
Adozioni in Nepal? Chi c'è, c'è e gli altri pazienza. Deve aver ragionato così la Commissione adozioni internazionali, scegliendo - nella riunione di giovedì 28 maggio - di non dare nessun segnale agli enti che a marzo, dopo due anni di blocco delle domande di estensione-paese, avevano chiesto l'autorizzazione ad operare in Nepal. Un silenzio che equivale a rinunciare al Paese, visto che l'8 giugno scadono i termini per presentare domanda di autorizzazione presso il governo di Kathmandu.
«Rammarico» è espresso da Gianfranco Arnoletti, presidente del Cifa, uno degli enti che aveva fatto richiesta. «Si è persa un'opportunità, anche lo sviluppo è importante, non solo il mantenimento dell'acquisito. Il problema è che la Commissione dovrebbe aver presente queste scadenze, senza nemmeno che gli enti debbano fare pressioni».
Anche Enzo B. aveva fatto richiesta di autorizzazione, con un problema in più: «Le adozioni in Nepal, nell'ottica dell'intesa fra enti che abbiamo presentato alla Cai, sarebbero gestite per tutti noi dai Fiori semplici. Siccome però non c'erano indicazioni ad hoc, abbiamo fatto domanda tutti e quattro, segnalando che - nel caso in cui venisse approvata l'intesa - sarà solo uno ad essere operativo. Ci hanno detto che ci sono carenze nell'istruttoria, aspettiamo il via libera per l'intesa nella seduta di fine giugno. Ma intanto il Nepal è perso: ci vorrebbe un atteggiamento più propulsivo della Cai sul piano operativo, perché su quello politico vedo che c'è la volontà di lavorare».
In Nepal quindi restano operativi 8 enti. La Cai intanto ha annunciato l'intenzione di effettuare una missione in questo paese entro la fine del mese di giugno.

Fonte : VITA.IT

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