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I Maoisti minacciano ripresa armi

I Maoisti nepalesi sono pronti ad imbracciare le armi. Lo ha detto alla stampa di Kathmandu Chakra Bahadur Thapa, uno dei leader del movimento guidato dall'ex primo ministro ed ex Primula Rossa dei ribelli Pushpa Kamal Dahal meglio noto con il nome di "Prachanda". L'annuncio è stato fatto durante una manifestazione di protesta dei maoisti a Banepa nel distretto di Kavre a 26 chilometri da Kathmandu, dove alcuni maoisti ieri sono stati assaliti e picchiati ed una sede del partito devastata da manifestanti infuriati contro le angherie dei giovani maoisti. Sagar, questo il nome di battaglia del leader maoista, ha detto che i suoi uomini hanno ancora le armi, non consegnate agli osservatori dell'ONU come d'accordo. Sagar ha anche avvisato il nuovo governo nepalese, nato dopo le dimissioni di Prachanda, di non prendere azioni contro i giovani maoisti, pena la guerra civile. I giovani del partito di Prachanda, durante le manifestazioni di oggi a Banepa, hanno preso

ADOZIONI. In Nepal non andrà nessun nuovo ente

Silenzio della Cai sulle nuove autorizzazioni, mentre Kathmandu fra tre giorni chiude la finestra per depositare le domande Adozioni in Nepal? Chi c'è, c'è e gli altri pazienza. Deve aver ragionato così la Commissione adozioni internazionali, scegliendo - nella riunione di giovedì 28 maggio - di non dare nessun segnale agli enti che a marzo, dopo due anni di blocco delle domande di estensione-paese, avevano chiesto l'autorizzazione ad operare in Nepal. Un silenzio che equivale a rinunciare al Paese, visto che l'8 giugno scadono i termini per presentare domanda di autorizzazione presso il governo di Kathmandu. «Rammarico» è espresso da Gianfranco Arnoletti, presidente del Cifa, uno degli enti che aveva fatto richiesta. «Si è persa un'opportunità, anche lo sviluppo è importante, non solo il mantenimento dell'acquisito. Il problema è che la Commissione dovrebbe aver presente queste scadenze, senza nemmeno che gli enti debbano fare pressioni». Anche Enzo B. aveva fa

Influenza suina: la Cina chiude le frontiere col Nepal

Kathmandu (AsiaNews) - La Cina chiude le frontiere con il Nepal. Dopo la vicenda della turista italiana, fermata in Tibet per il sospetto di influenza suina, le autorità di Pechino hanno sigillato il confine con il Nepal dove la donna aveva soggiornato prima di passare in Cina. I posti di frontiera di Sankhuwasabha, Rasuwa e Gorkha sono chiusi. Nepalesi e stranieri possono passare il confine solo a Tatopani con l’obbligo di indossare una mascherina. Le autorità sanitarie di Kathmandu affermano che il Paese “è ancora immune dall’influenza”. Interpellato da AsiaNews , il dr. Senendra Raj Upreti, direttore della Epidemiology and Disease Control Division del ministero della salute, ha affermato: “Abbiamo esaminato le aree del Nepal ritenute sospette dalle autorità cinesi ed anche altre possibili zone, ma non abbiamo rilevato nessun caso di influenza suina”. Il Paese ai piedi dell’Himalaya sta prendendo ogni precauzione per evitare che il virus H1N1 sbarchi anche in Nepal dato che i suoi

Adozioni internazionali.. più bambini accolti nel 2008

Nel 2008 sono stati 3977 i bambini accolti in Italia tramite adozioni internazionali, con un incremento del 16,3% rispetto all’anno precedente: questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto della Commissione per le Adozioni internazionali per l’anno 2008. Il rapporto è stato presentato il 20 gennaio a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il Sottosegretario di Stato per l’informazione, la comunicazione e l’editoria, Paolo Bonaiuti, e il Sottosegretario di Stato per la famiglia, la droga e il servizio civile, Carlo Giovanardi. In ambito internazionale, l’Italia nel 2007 si è collocata al terzo posto dietro Stati Uniti e Spagna. Cresce, quindi, la capacità di accoglienza delle famiglie italiane, anche riguardo ai bambini più grandi o a fratelli: lo Stato assicura il suo sostegno grazie ad un rimborso, nei limiti indicati dalla normativa, delle spese sostenute per il viaggio e il soggiorno ed un sistema di deduzione fiscale. Il 2008 è stato un anno reco

AiBi rilancia la campagna per la gratuità per le ADOZIONI

Già raccolte 10mila firme Lo sappiamo tutti, l'adozione internazionale costa. Oltre alle difficoltà del percorso, una coppia che si rende disponibile ad accogliere un bambino senza famiglia deve infatti mettere nel bilancio una cifra che varia tra i 6mila e i 25mila euro. L’adozione diviene così un costoso atto d’amore, un privilegio per pochi. Per questo già nell'autunno 2007 gli enti autorizzati alle adozioni internazionali ma anche molte associazioni familiari avevano dato vita a una grande campagna per chiedere la gratuità dell'adozione internazionale. Due le cordate partite, L'adozione non ha prezzo e No price for children, poi confluite in un'unica raccolta firme che aveva incassato l'appoggio esplicito del presidente Napolitano e portato il ministro Bindi a varare il bonus di 1200 europer chi aveva adottato nel 2007. Ora AiBi rilancia la campagna che - precisa - in realtà non si è mai fermata. Sul sito infatti, anche in questi mesi, hanno continuato a pio

Dimissioni del leader Maoista Prachanda

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La tensione resta alta a Kathmandu dopo le dimissioni di Prachanda, primo ministro e leader dei ribelli maoisti nepalesi, cui un anno fa un plebiscito elettorale ha affidato il compito di traghettare il Paese da una Monarchia assoluta a una “Repubblica democratica indipendente, indivisibile, sovrana e laica”. Appena nominato primo ministro Prachanda aveva ribadito a gran voce l’intenzione di voltare pagina, accettando i principi democratici e l’economia di mercato. Tuttavia, licenziando il capo di stato maggiore dell’esercito, il Generale Rookmangud Katawal, “reo” di essersi rifiutato di integrare gli ex guerriglieri maoisti nelle forze armate nepalesi (19,000 unità che il Generale Katawal definisce “politicamente indottrinate”, ndr) , Prachanda avrebbe dimostrato secondo l’opposizione una spiccata predisposizione a interpretare i propri poteri in maniera molto più ampia di quanto previsto dalla legge. Il presidente del Nepal Ram Baran Yadav, formalmente anche comamdante supremo dell’e

Nepal convenzione firmata

Salgono a 78 i paesi aderenti Il 28 aprile H.E. Mr Pramesh Kuman Hamal, ambasciatore del Nepal in Belgio e presso la Comunità europea, ha firmato la Convenzione dell'Aja, ovvero la convenzione internazionale che tutela i diritti dei bambini durante il delicato iter dell'adozione internazionale. È un primo passo, cui dovà poi seguire - affinché la Convenzione sia operativa in Nepal - la ratifica della stessa. La Convenzione sta per compiere 16 anni, essendo stata firmata il 29 maggio 1993. L'Italia l'ha ratificata il 31 dicembre 1998. Ad oggi sono 78 gli Stati che l'hanno ratificata. (fonte : Vita.it)