A 14 anni alle elementari

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Cosa significa per una quattordicenne trovarsi tra i banchi con bambini di classe terza?

Ewa è arrivata in Italia dall'Etiopia insieme alla sorellina, di qualche anno più piccola. La bambina viene inserita nella classe terza della scuola primaria vicino casa e l'inserimento procede per il meglio grazie alla piena collaborazione di genitori e personale docente. Nel corso della sua prima estate in famiglia però, Ewa rivela alla mamma di ricordare perfettamente la propria data di nascita, non corrispondente a quella indicata nel certificato rilasciato dal Tribunale Federale di Etiopia.

I genitori così presentano istanza al Tribunale per i Minorenni di Firenze al fine di richiedere l'importante rettifica del certificato di nascita.

I bambini provenienti da adozione internazionale, in alcuni casi, non possiedono documenti certi sulla data di nascita e ciò si evidenzia con discrepanze fra età dichiarata e sviluppo fisico. La radiografia del polso sinistro permette, attraverso l'osservazione dei vari nuclei di ossificazione relativi a determinate fasi di crescita, di stabilire l'età corretta. La radiografia del polso di Ewa determina un'età ossea corrispondente a 13,5/14 anni andando così a comprovare quanto affermato dalla bambina.

La famiglia, ad inizio del nuovo anno scolastico,  si rivolge all'istituto scolastico chiedendo per la propria figlia, in quel momento iscritta alla classe quarta, la possibilità di frequentare, in attesa del decreto del Tribunale per i Minorenni di Firenze, la classe prima della scuola secondaria di primo grado.

Il disagio causato da un'età cronologica superiore a quella dei compagni di classe è difficilmente superabile, ancor più se, come in questo caso, si tratta di un divario di ben quattro anni; occorre tener presente che, se avere due o tre anni in più dei compagni significa relativamente poco a 7 anni, questo divario è percepito e vissuto in maniera davvero diversa a 12 anni con l'inizio dell'età adolescenziale. Parallelamente il percorso che ha portato quest'alunna ad un cambio d'istituto ed a un passaggio di quattro classi si è rivelato sicuramente impegnativo.

La scuola ha un ruolo significativo nel percorso d'integrazione del bambino; il passaggio alla classe corretta, in relazione alla reale età anagrafica, è spesso molto articolato ed è per questo motivo che andrebbe valutato attentamente, in modo approfondito, da genitori, insegnanti e psicologi. Nel caso specifico di Ewa vi era una completa assenza di difficoltà scolastiche ed un reale bisogno della ragazza di rapportarsi con alunni della sua età.

La scuola primaria ha così stipulato una Convenzione con la scuola secondaria che avrebbe accolto l'alunna esplicitando fasi, obiettivi e rispettive competenze in merito al passaggio dell'alunna da un istituto scolastico all'altro.

La scuola primaria si è inoltre impegnata ad organizzare l'attività scolastica al fine di aiutare Ewa a raggiungere gli obiettivi formativi e didattici relativi alla fine del quinto anno ed a mantenere costanti rapporti di collaborazione con la scuola d'accoglienza; l'istituto secondario di primo grado, nell'ambito della Convenzione stipulata, si è fatto carico del compito di fornire all'alunna l'istruzione necessaria per l'accesso all'esame d'idoneità alla classe seconda nella sessione estiva. L'alunna ha superato brillantemente l'esame e ha proseguito la sua carriera scolastica con buoni risultati.

La famiglia di Ewa ha incontrato indubbiamente professionisti scrupolosi ed attenti al benessere degli studenti, che hanno saputo mettersi in gioco al fine di creare un percorso idoneo ad agevolare l'inserimento della ragazza nella scuola secondaria di primo grado


Fonte : http://www.italiaadozioni.it

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