Stefano, da baby chef a Foggia a missionario-clown in Nepal
E chi l’ha detto che i giovani sono “scomparsi”? Che non hanno più voglia di impegnarsi? E semmai di sognare? La storia di Stefano Delli Carri testimonia, in maniera pressoché inequivocabile, l’esatto contrario. «E non credo che si tratti della classica eccezione che conferma la regola. Penso piuttosto che molti ragazzi hanno ancora voglia di esprimersi, ma spazi e prospettive sono sempre di meno... ». Stefano ha solo 25 anni, foggiano decisamente atipico: a cominciare dal modo in cui parla. Avendo vissuto due anni a stretto contatto con uno spagnolo (suo socio di imprese solidali), al locale dialetto delle consonanti dimezzate (il foggiano) ha completamente sostituito un purissimo “castigliano” (la lingua più diffusa della penisola iberica). Ed ha completamente congedato quella accidia congenita tipica dei suoi coetanei, in luogo di un iper attivismo che lo ha trascinato fuori di casa a 19 anni. Prima Londra (dove ha fatto lo chef per 4 anni), poi tra Giappone, Cina, Tibet, India, ...