L'Italia svetta nel mondo dietro soltanto agli Usa

ROMA Rimane alto il numero di adozioni internazionali in Italia – quasi quattromila bambini all'anno – che però non sono sufficienti a rispondere a tutte le domande (che comunque sono in calo) presentate.
Bambini che vengono in particolare da Russia, Ucraina, Colombia, Etiopia e Brasile, a riprova che la scelta delle famiglie italiane si orienta verso piccoli di carnagione chiara, quando addirittura non biondi e con gli occhi azzurri.
Dai dati del Rapporto annuale della Commissione per le adozioni internazionali, relativi al 2009 emerge, comunque, il grande desiderio degli italiani di adottare: il numero dei bambini stranieri arrivati nel 2009 nel nostro Paese resta stabile (3.964 contro 3.951 del 2008), confermando il primato italiano, subito dopo gli Usa, a livello mondiale.
Il maggior numero di adozioni spetta ancora al Centro-Nord, ma lo scorso anno ha registrato significativi cambiamenti. Le coppie lombarde che hanno adottato un bambino straniero, ad esempio, sono passate dal 22,5% del 2008 al 18,8% del 2009 (-3,7%), mentre le coppie nel meridione (comprese le isole) passano dal 24,8% del 2008 al 28,2% del 2009 (+3,6%). I maggiori incrementi si registrano in Calabria, Molise e Basilicata.
Cinque Paesi – riferisce il rapporto della Cai, realizzato in collaborazione con l'Istituto degli innocenti – si confermano i principali luoghi di origine dei minori adottati in Italia (raccolgono il 60% di tutte le adozioni): Federazione Russa (704), Ucraina (540), Colombia (444), Etiopia (346) e Brasile (329).
Rispetto alle tendenze degli anni passati, la Cai segnala un «forte rallentamento» delle adozioni in Vietnam, il blocco in Nepal e in Cambogia; in Moldavia e Bolivia da due anni non si procede al rinnovo degli accreditamenti degli enti e quindi al deposito di nuovi fascicoli. A dicembre scorso è stato autorizzato il primo ingresso dalla Tanzania.
Negli ultimi anni, secondo il Rapporto, è in calo costante, comunque, il numero delle coppie italiane che fanno domanda per adottare un bambino straniero: almeno -1.200 in tre anni. I decreti di idoneità giunti alla Cai per l'autorizzazione ad adottare un bambino all'estero sono stati 6.237 nel 2006, 5.635 nel 2007, 5.045 nel 2008.

Linda Marmetto della Cifa (ente autorizzato all'adozione internazionale) afferma: «Fino a qualche anno fa, erano gli stessi tribunali a segnalare, nel decreto di adozione, la richiesta di un "bambino di origine europea", ma oggi questo accade raramente. Qualche anno fa c'era molta richiesta di bambini della Cambogia. Il concetto di base era che "va bene di colore, ma non troppo". Ma così non funziona. Abbiamo cercato di farlo capire».


Fonte : Gazzetta del Sud

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