La nostra storia (3°parte)

Da quel momento in avanti, la nostra esistenza avevo come scopo lei, non pensavamo ad altro. Rientrati in Italia, come due rincitrulliti corriamo a verificare se vi fossero mail ci facessero sperare in un rientro a  breve in Nepal, ma ahimè nulla, anzi da li a poco su un forum di adozioni Nepalese (www.adoptionnepal.com) viene ufficializzata l'informazione che tutti speravamo non fosse ufficializzata....il Nepal ha bloccato le adozioni per far luce sulle stesse, ma più che altro per problemi politici solo che non sono stati indicati. Purtroppo il bambino non conta molto e la donna ancora meno di un animale, per cui il resto ve lo risparmio.

Passano i mesi, sentiamo telefonicamente la nostra piccola, ma a volte alcune affermazioni dell'ente e dei vari forum, ci fanno paura dicono che c'è la possibilità che annullino gli abbinamenti (anche di chi ha già conosciuto il proprio/a figlio/a) per ripartire "ALLA GRANDE" in regola con i nuovi "Term and conditions".......allora che si fà ???? possiamo lasciarci andare e sentire telefonicamente questa splendida bambina, o per paura di farla soffrire e soffrire anche noi, è meglio non chiamare per non creare false illusioni ???

Sono mesi di agonia e di insofferenza totale poi, senza soldi ma con tanto fegato decidiamo di partire ad agosto per il Nepal, anche se l'ente ce lo aveva "SCONSIGLIATO" noi si voleva rivedere la bambina, non importavano tutti i dubbi e tutte le paure precedentemente manifestate, ora si voleva solo abbracciarla sarebbe potuta essere l'ultima volta  lo sapevamo, ma che cosa poteva passare per la mente di di quella creatura se non ci fossimo più fatti sentire nè vedere??

Prendiamo il coraggio a quattro mani e decidiamo (insieme ad un'altra coppia della stessa associazione) di partire.

Il cuore batte forte...ci riconoscerà ??..cosa farà ???, tutte paure inutili perchè appena arriviamo in istituto, non fà neanche in tempo ad infilarsi le ciabattine che è già al nostro collo, ci bacia ci abbraccia e poi ci ribacia e poi ci riabbraccia, come se fosse passata non più di una settimana o due.

Timidamente chiediamo al responsabile (uno dei due ragazzi) quanto tempo potevamo fermarci giornalmente in istituto, lui ci pensa un pò poi dice : " Se vi fermate all'interno dell'istituto, non più di 2 ore al giorno, altrimenti venite a prenderle al mattino verso le 10,00 e riportatele intorno alle 16,00 ", non credevamo alle nostre orecchie potevamo uscire con loro fuori dall'istituto, subito ci aveva preoccupato la cosa per via delle responsabilità in gioco per il fatto che non erano ancora le nostre figlie, poi ci siamo detti che non poteva succedere nulla se fossimo rimasti semplicemente in Hotel mangiando insieme e giocando nel giardino dello stesso fino all'ora in cui sarebbero dovute rientrare, e quindi abbiamo optato per partarcele con noi in albergo.

Abbiamo filmato le loro facce una volta usciti dall'istituto, non riuscivano a credere ai loro occhi, potevano salire su una macchina (chiamiamola così) non ci erano salite mai prima di allora e poi tutte quelle cose colorate tutti quei motorini qui negozi ecc...

In albergo poi, una stanza tutta per noi, ma quando è mai accaduto prima di allora ??

Questi 15 giorni volano come un battito di ciglia e si arriva nuovamente al giorno dei saluti, noi abbiamo cercato di spiegare a nostra figlia, con l'aiuto dei ragazzi dell' hotel Bhaktapur che saremmo (con l'aiuto di Dio) ritornati in Nepal a riprenderla, quando avevamo finito la sua cameretta e comprato i suoi giochi. Lei, semplicemente ci guarda e fà un cenno di assenso con la testa, poi ci chiede di portarle in Italia la cinturina che le avevamo comprato per i pantaloni e voleva la riponessimo nel suo armadietto.

Noi immaginavamo già di dover affrontare una situazione difficile, di pianti o altro ed invece è stata lei che ci ha aiutato a superare questo difficile momento.

Il giorno dei saluti è comunque stato difficile, ma la sapevamo comunque tranquilla e fiduciosa.

Intanto una volta in Italia nuovamente si alternano i momenti di positività (forum e link ne parlavano quotidianamente) a quelli di sconforto. Per altri 6 lunghi mesi abbiamo aspettato un cenno da parte di questo popolo così...diverso sotto il profilo dell'interesse dei bambini.

Poi....una domenica subito dopo pranzo.....una telefonata da un numero sconosciuto, era il nostro ente che ci diceva di preparare le valigie che da lì a una settimana saremmo partiti, a momenti svenivamo, ma ci siamo subito ricreduti perchè avevamo ancora troppe pratiche davanti per poter essere i prossimi alla partenza. Infatti, così è stato riceviamo la controtelefonate qualche giorno più avanti che il nostro volo non era stato confermato per problemi circa la velocità delle firme in Nepal.

FINALMENTEE....

Dopo pochissimi giorni ci comunicano dal nostro ente che ha nno firmato altre pratiche tra le quali le nostre e che ci saremmo imbarcati sul primo volo, stavolta tutte e tre le famiglie. Quei giorni, per vie della stragrande quantità di pratiche Italiane firmate, Kathmandu si era popolata di Italiani, Spagnoli e Americani e l'incremento di voli su Kathmandu aveva subito un'incremento del 70%.

Partiamo nei primi giorni di Marzo, stavolta per l'ultima volta. Ariviamo in Nepal di Sabato pomeriggio, ci dicono che non si può raggiungere l'istituto prima della Domenica mattina.

Soggiorniamo in un hotel di Bhaktapur ( nepalplanet ) , lo stesso del secondo viaggio in Agosto.Là incontriamo il nostro caro amico Francesco, un'Italiano che diversi anni fà decise di andare controtendenza e avviò questa attività in Nepal. Insieme con lui ci sono tanti altri amici Nepali, i collaboratori di Francesco dei ragazzi stupendi che si adoperano per far funzionare al meglio questa struttura che vanta tanta ospitalità, cibo Italiano e una modesta ma efficiente organizzazione.

E' Domenica, prendiamo la nostra macchinina messaci a disposizione dall'Hotel e ci dirigiamo verso l'istituto..... Il cuore batte fortissimo, riabbracceremo la nostra piccola nostra figlia finalmente, sarà cresciuta?

Arrivati d'avanti al portone del McNepal sentiamo i bambini che urlavano a squarciagola i tre nomi dei nostri figli e associavano le parole Mammy and Daddy, perlomeno loro ci avevano riconosciuti.

Namastè, namastè rispondono al saluto ed escono le prime Didi a darci il benvenuto, ma di nostra figlia, Suruchi e Sabin nessuna traccia, scopriamo poco dopo che le stavano "preparando" per essere presentabili, si erano appena fatti la varicella ed erano aancora piene di crosticine. nostra figlia appena ci vede, salta al collo di Papà e Mamma con una voracità semplicemente rincuorante, e continua a chiedere ..Mammy Papy , Italy ?

Sarebbe partita anche subito... che amore. Noi la rincuoriamo ( e continuiamo a farlo tutt'ora a casa) dicendole che da quel momento in avanta saremmo rimasti sempre insieme, anche se scopriamo in quel momento che le nostre pratiche in realtà non erano state firmate.

Poco male al lunedi di buon'ora ci dirigiamo con uno dei ragazzi dell'istituto al tanto vociferato ministero delle donne e dei bambini, a firmare. Bene ci danno la mano e ci dicono che per il Nepal (a differenza di altre coppie) nostra figlia da quel momento era nostra figlia. Serviva ora il visto d'ingresso del consolato Italiano, che anche quello non senza controversie ci è arrivato in 10 giorni circa.

ERA FATTA !!!!

Ora potevamo dire di essere in cima a quella scala che tanto ci ha fatto faticare per salirla.

Ci dirigiamo alla compagnia aerea per fare il biglietto di nostra figlia e da lì a pochi giorni ci imbarcammo per l'Italia.

nostra figlia ha passato i giorni in albergo al culmine della felicità era rapita dal gioco, dal papà e dalla mamma che la ricoprivano di attenzioni e di coccole. Il volo è stato una passeggiata perchè fortunatamente nessuno dei tre bimbi ha patito l'aereo.

Ora nostra figlia continua ad essere solare e spensierata anche qui a casa, ha un carattere dolcissimo e ama fare e ricevere coccole. Colora le nostre giornate con la sua allegria e la sua vivacità. Ci sembra di averla sempre avuta con noi e lei sembra non aver conosciuto altri genitori che noi.

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Cara Mamma e Papà

Buddha Jayanti: La Celebrazione della Vita di Gautama Buddha

Un Cammino di Speranza e Determinazione