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UNA GRAVISSIMA SICCITÀ HA COLPITO IL VIETNAM

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L'agenzia umanitaria dell'Unione Europea avverte che 1 milione di persone sono a rischio fame e 2 milioni non hanno accesso all'acqua potabile In    Vietnam, 1 milione di persone   ha urgente bisogno di assistenza   alimentare mentre 2 milioni non hanno accesso all’acqua potabile a causa di una grave siccità causata dal fenomeno atmosferico El Niño.  Si tratta della peggiore siccità nel paese degli ultimi 90 anni che, combinata all'eccessiva penetrazione di acqua salata nel delta del fiume Mekong, ha distrutto le coltivazioni di frutta, riso e zucchero di quello che era il terzo esportatore mondiale di riso dopo India e Thailandia. “L’interruzione delle precipitazione ha colpito i mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare e l’accesso all’acqua potabile dei vietnamiti”, ha dichiarato Christos Stylianides, commissario dell’Unione Europea per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi. Il ramo umanitario dell’Unione, l’Echo, erogherà 2 milioni di euro

Cardinale di Hanoi: Le sofferenze hanno reso più forte la Chiesa del Vietnam

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Per mons. Pierre Nguyên Văn Nhon la creazione cardinalizia è segno della “volontà di papa Francesco di far conoscere le Chiese lontane”. Attraverso le difficoltà i cattolici hanno costruito una fede “ogni giorno più forte, più solida”. Il porporato invita a “annunciare” con “sempre maggior vigore” il Vangelo. E chiede ai cattolici di tutto il mondo di “pregare per noi”.  Città del Vaticano (AsiaNews) - La creazione cardinalizia dell'arcivescovo di Hanoi "manifesta la volontà di papa Francesco di far conoscere le Chiese che sono molto lontane, ma che sono anch'esse egualmente parte della Chiesa di Cristo". Ma soprattutto, è anche il segnale della "attenzione" del pontefice per le realtà "che hanno molto sofferto in passato, ed è proprio grazie a queste sofferenze che la fede è diventata ogni giorno più forte, più solida". Con queste parole il card. Pierre Nguyên Văn Nhon, arcivescovo di Hanoi, ha commentato ad AsiaNews la sua nomina cardina

Nepal, cellulari in regalo ai saggi nudi "Naga Baba" per diffondere messaggi di laicità e tolleranza

Maestri indù nudi si riuniscono in nome del dio Shiva. Un milione di persone sono attese al tempio di Pashupatinath a Kathmandu. I saggi nudi renderanno famosi i templi nepalesi. Lo scorso anno ai saggi era stato chiesto di manifestare contro la laicità, al contrario di quest'anno. Kathmandu (AsiaNews) - Centinaia di saggi nudi "Naga Baba" si riuniscono oggi nella capitale nepalese per festeggiare lo Shivaratri, l'anniversario della nascita della divinità indù Shiva. Ai santoni sono stati regalati per la prima volta dei telefoni cellulari, per diffondere messaggi di laicità e tolleranza religiosa durante le loro peregrinazioni. Le celebrazioni in omaggio al dio Shiva avranno luogo anche in India e in altri Paesi indù e in Nepal la più grande manifestazione si svolgerà al tempio di Pashupatinath a Kathmandu, dove si raccoglieranno un milione di persone. "Questi Naga Baba rappresentano la più im

Adozioni internazionali: un bonus di 5mila per le famiglie adottive. E un sì arriva anche per quelle affidatarie

Adozioni internazionali: 5mila euro per le famiglie che adottano a partire dal 2015. Così il Governo si impegna a introdurre nella legge di stabilità un bonus annuale per coloro che intraprendono il difficile percorso delle adozioni.  Un sostegno economico, dunque, per quelle famiglie – e in Italia sono migliaia – che scelgono l'adozione nonostante i tanti ostacoli burocratici, i lunghissimi tempi di attesa e i costi elevati. E non solo: la scelta di accogliere un bimbo da un Paese straniero comporta anche seguire delle regole che spesso si scontrano con quelle italiane. Il Brasile, per esempio, chiede minimo 45 giorni di permanenza prima di portare a casa il minore: il che vuol dire assentarsi dal lavoro per un periodo davvero lungo e in Italia una tale assenza non viene remunerata fin quando l'adozione non viene riconosciuta. Insomma, una bella gatta da pelare, ma quando da un lato c'è l'amore di una famiglia e dall'altro bambini disagiati non si bada molto a

Congo, gli enti dicono: «Noi rimaniamo qui»

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La ministra Kyenge non li ha mai coinvolti nella crisi delle adozioni in Congo, ma loro restano lì, accanto alle famiglie e a disposizione delle autorità locali. In questi due mesi Cristina Nespoli, la presidente di   Enzo B , è stata a Kinshasa due volte e una operatrice sta per partire. Andrea, espatriato in RDC per   AiBi , proprio questa mattina ha comunicato che non rientrerà, come previsto, per il Natale: resterà a Kinshasa accanto alle famiglie che oltre un mese sono in Congo per adottare un bambino e che ancora non sanno se e quando potranno tornare a casa con i loro figli. Ieri l'Ambasciatore italiano a Kinshasa è stato convocato al Ministero dell'Interno congolese insieme agli Ambasciatori di Stati Uniti, Francia, Belgio, Canada e Regno Unito: il Ministro dell'Interno ha ribadito l'intenzione delle autorità congolesi di sospendere le procedure di adozione, in applicazione della decisione del 25 settembre. A seguito di quell'incontro il ministro 

Kyenge: “Semplifichiamo le adozioni internazionali”

È un'audizione programmatica in Commissione affari costituzionali della Camera l'occasione per sentire il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge tornare a parlare dei temi su cui il suo ministero sta lavorando. Innanzitutto quello delle adozioni internazionali, il cui sistema va "semplificato, aggiornato e razionalizzato" ed il ministro intende farlo con "impegnative direttive affinché si proceda al riordino della Commissione adozioni internazionali, alla semplificazione del procedimento di adozione (allineando i nostri tempi a quelli, ad esempio, della Francia e degli Usa), alla riconsiderazione dei costi, al miglioramento dei rapporti con le nazioni di origine degli adottandi e con gli enti italiani autorizzati a curare le adozioni". Una questione spinosa che comunque trova concorde la maggioranza di Governo ma anche l'opposizione, con la Lega Nord che ha invitato ad una "riforma che faccia operazione di pulizia di quelle organizzazioni

Nepal, decine di battesimi nella notte di Pasqua. Molti gli indù

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Le celebrazioni sono avvenute nelle varie parrocchie del Paese. Gli oltre 20 catecumeni hanno ricevuto il battesimo dopo due anni di preparazione. Giovane indù:"Eravamo confusi e vivevamo nella superstizione. Ora la nostra vita ha un nuovo significato". Kathmandu (AsiaNews) - La piccola comunità cattolica nepalese festeggia la notte di Pasqua con decine di battesimi celebrate nelle varie parrocchie del Paese. Fra i catecumeni molti sono indù, che hanno incontrato la fede cattolica attraverso il contatto con realtà educative e caritative che si sono moltiplicate dopo la caduta della monarchia induista nel 2008. Essi hanno ricevuto il battesimo dopo almeno due anni di discernimento e studio della fede cristiana. "Dio ci ha donato la grazia del suo amore - afferma uno dei neobattezzati - e questo percorso ha richiesto più di due anni di preparazione alla fede e alla cultura cattolica". "Noi - aggiunge - eravamo confusi e la nostra vita era legata alle supersti